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Il perché del nome Vasto
La città di Vasto o il Vasto (Lù Uàštë in dialetto abruzzese) ha origine nel XII secolo a.C., con lo stanziamento del popolo greco, infatti il nome in greco antico è Ἱστόνιον, (Histónion) per indicare il promontorio sopra il mare dove si trova la città. Venne romanizzato in Histonium quando divenne di domino romano. E’ un comune italiano della provincia di Chieti in Abruzzo, importante borgo marinaro e porto dell’Adriatico fino alla sua distruzione da parte dei Longobardi nel medioevo. Ricostruita come roccaforte rinasce nel periodo aragonese con la famiglia D’Avalos, elevando il centro a rango di Città nel 1710 per concessione di Filippo V di Spagna e conoscendo un periodo di crescita politica, socio-economica e culturale con la proclamazione della Repubblica Vastese e la continua produzione artistica e letteraria per cui dal XIX secolo fu nota come “Atene degli Abruzzi”. Attualmente è il secondo comune della provincia per popolazione, comune capofila della Costa dei Trabocchi. La denominazione attuale di “Vasto” deriva dal termine longobardo “gasto” o “guasto” (gastaldato), suddivisione del territorio durante la dominazione longobarda (iniziata nell’ultimo quarto del VI secolo). La città medievale infatti sorse con il Guasto d’Aimone di Dordona, che fondò due città (guasti), ovvero “Guasto d’Aymone” e “Guasto Gisone”, uniti in un solo nucleo nel XIV secolo. In base al dialetto locale che esclude la “b” e la “g”, riducendo la pronuncia con la sostitutiva “v”, il nome è diventato quello che conosciamo. Il nome Vasto è maschile e storicamente vuole un articolo (Il Vasto), al pari di pochi altri nomi di città nel mondo come Il Cairo e Il Pireo. Sebbene l’uso dell’articolo si sia fatto infrequente, esso è corretto, rimane obbligatorio nelle espressioni storiche e giustifica la forma “Città del Vasto”.

Cenni geografici
Il comune di Vasto è delimitato a nord dal fiume Sinello, a sud dal torrente Buonanotte, ad ovest con i comuni di Cupello, Pollutri e Monteodorisio ed a est con il Mare Adriatico. Il centro cittadino, la parte più antica della municipalità, sorge su un promontorio a 144 m s.l.m. e distante in linea d’aria dal mare meno di 1 km. Questa caratteristica permette alla città di godere di un belvedere sulla maggior parte dei 20 km di costa (di cui 7 composti da arenile e 13 da scogliera), di cui fa parte il Golfo di Vasto, unica insenatura costiera del Mare Adriatico tra il Golfo di Ancona a nord e quello di Manfredonia a sud.

Cenni storici
Nel XV-XVI secolo avvenne l’ascesa, in città, della famiglia spagnola dei d’Avalos, che con  Innico I d’Avalos, ottenne la signoria di Vasto. La famiglia d’Avalos governerà Vasto sino ai primi anni dell’800, la sede del potere fu il palazzo d’Avalos, posto a fianco la chiesa di Sant’Agostino (oggi il Duomo), fu operato un vasto programma di miglioramento urbano, culturale, politico ed economico, che vide i suoi frutti soprattutto durante la ricostruzione della città, a causa del grave assalto dei turchi dell’estate 1566. Vasto venne incendiata, i principali monumenti gravemente danneggiati, i D’Avalos si adoperarono per la ricostruzione della città. Oggi palazzo d’Avalos è meta di molti turisti. La città del Vasto fu coinvolta anche nei moti rivoluzionari del 1848, e infine nel 1860 fu una della prime dell’Abruzzo a istituire un plebiscito popolare per l’annessione della città al nuovo Regno d’Italia. Le vicende della seconda guerra mondiale interessarono Vasto con l’istituzione di un campo di prigionia di ebrei e dissidenti politici presso la Marina, nel Villino Marchesani, che sarebbero stati poi trasferiti nei campi abruzzesi della Caserma Rebeggiani a Chieti, o a Fonte d’Amore a Sulmona. I tedeschi avevano occupato intanto la città dall’8 settembre, e nella ritirata, distrussero alcune case lungo il Corso Garibaldi, e cannoneggiarono il faro di Punta Penna, affinché non fosse usato a scopi militari per gli alleati. Negli anni ’60 iniziò per Vasto il boom economico vero e proprio, incentrato sull’industrializzazione e il turismo balneare che continua ancora oggi.

Meta turistica sono anche alcuni palazzi storici e castelli, attualmente sede di musei (Palazzo Aragona, Palazzo D’Avalos, Palazzetto Nibio Cardone, Palazzo Genova-Rulli, Palazzo La Penna, Palazzo Marchesani, Castello Caldoresco, Castello Aragona, Castello Miramare).
Suggestive anche le porte e le mura della città.

Marina di Vasto
La storia di Vasto si identifica con il suo mare, vantando una varietà di fondali unica della costa adriatica, mischiando quelli sabbiosi, quelli di ciottoli e quelli rocciosi.
A sud-est si trova la Marina, sviluppatasi lungo la costa. La parte più antica è la zona di Viale Dalmazia, dove si trovano Villa Marchesani e la chiesa di Stella Maris; successivamente il Lungomare Cordella si è espanso sino ai confini con San Salvo. La zona di Punta Penna, con il faro Punta Penna, secondo più alto di Italia, a nord-ovest, è compresa in un complesso industriale metalmeccanico che comunica direttamente con il porto.
Incastonato all’interno del Golfo di Vasto, un grandissimo arco a forma di luna delimitato dalla foce del Trigno a sud e a nord dall’imponente statua de “La Bagnante” (opera di Aldo d’Adamo, chiamata anche “Sirenetta” dai vastesi), composto da dune di sabbia soffice a cui fanno cornice hotel, stabilimenti balneari, campeggi e locali.
L’elemento maggiormente significativo dell’economia locale è il turismo balneare e naturalistico (il mare di Vasto ha ottenuto nel 2018 la 18° Bandiera Blu d’Europa, con la presenza di 320 000 visitatori circa ogni estate. Nella parte più a nord del comune si trova l’Aqualand del Vasto, inaugurato nel 1995, all’epoca come il primo e il più grande parco acquatico del sud Italia. Sul lungomare di Vasto sono già in funzione alcuni chilometri di pista ciclabile. Il tratto realizzato fa parte della costruenda Ciclovia Adriatica, che nelle previsioni, andrà a collegare l’intera costa adriatica con benefici sulla mobilità sostenibile locale, sul turismo e il cicloturismo che a queste latitudini è potenzialmente praticabile durante tutte le stagioni.

Testi: Wikipedia, Foto: Google

Vasto e le Missionarie Dottrina Cristiana
Le suore Missionarie Dottrina Cristiana offrono la possibilità di trascorrere qualche giorno di ristoro, godendo sole riposo e momenti di spiritualità a gruppi parrocchiali, gruppi scolastici e famiglie nella loro casa di accoglienza sita in Via Federico Fellini in zona strada statale Vasto Sud.

Questa la loro abitazione
Missionarie Dottrina Cristiana
Villa Molinini
Via Federico Fellini snc
66054 Vasto Marina (CH)
Tel. 0873 / 803127
Referenti:
Suor M. Pia Iampieri Cell. 3462399841
Suor M. Assunta Ruzza Cell. 3343333857

Foto della casa “Villa Molinini”

Foto dei gruppi venuti in visita

Video dei gruppi venuti in visita

Come raggiungere Vasto Marina

Il comune è attraversato dall’autostrada A14 con 2 caselli:
Uscita nord della città (Vasto Nord – Casalbordino);
Uscita sud della città (Vasto Sud – Montenero di Bisaccia – San Salvo);
Ambedue gli svincoli, distanti 17 chilometri, sono siti in comuni differenti,
rispettivamente Casalbordino e Montenero di Bisaccia (quest’ultimo è parte del Molise).
Ferrovie
Vasto è attraversato dalla Ferrovia Adriatica con due fermate:
Stazione di Porto di Vasto, solo per i servizi regionali;
Stazione di Vasto-San Salvo, per collegamenti regionali e intercity, con fermate “Frecciabianca” nel periodo estivo.

 
 
 

Come trovarci

Indirizzo
Largo Istituto Dottrina Cristiana, 1
67100 L’Aquila (AQ)

Telefono
+39.0862.41.33.73

 

Mappa

 

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