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Il 9 febbraio 1878, a 81 anni di età, l’anziana madre di Ma-
          ria Nicola Santa torna alla casa del Padre ; è proprio questo
          evento a far riunire a L’Aquila le sorelle De Sanctis, pertan-
          to dopo Florinda, giunge a L’Aquila Felicia Antonia e poi Al-
          bina, già maestra elementare in Castiglione.  Poco più tardi,
          il 28 gennaio 1881 muore l’arcivescovo Mons. Luigi Filippi al
          quale succede, nell’agosto dello stesso anno, Mons. Augu-
          sto Antonino Vicentini, illustre figlio dell’arcidiocesi aquilana.

          Ecco quanto la storia ci insegna di lui.
          Nasce ad Aquila (questo al tempo il nome della città) il 16
          dicembre 1829 da Giocondo e Cristina Centofanti, nel palaz-
          zo  di  famiglia  che  sorge  nell’attuale  via  Roio,  vicino  alla
          chiesa S. Maria di Roio. La famiglia era tra le più importanti
          della  città  e  basavano  la  loro  fortuna  su  attività  di  medio
          alta - borghesia. Originari di Tempera, un paese a pochi km
          da  Aquila,  possedevano  un  cartiera  posta  sul  fiume  Vera,
          che insieme a quella della famiglia Pietropaoli, era una delle
          maggiori della regione, grazie all’alto fatturato. Poche sono
          le notizie genealogiche della famiglia; si è trovata traccia di
          Ignazio Niccolò Vicentini, morto nel 1855, operoso segreta-
          rio perpetuo della Società Economica Aquilana e principale    bata morale, oratore insigne … che illu-
          promotore  della  Cassa  di  Risparmio;  si  sanno  poi  notizie   strò con la parola e l’esempio la catte-
          dell’avvocato Bonaventura, fratello dell’Arcivescovo Augusto   dra, il pulpito la Chiesa, e riportò sem-
          Antonino e sindaco di Aquila nel 1899. I suoi figli raggiun-
          geranno tutti buone posizioni: Igino ufficiale, Augusto e At-  pre copiosi frutti di sapere, di virtù e di
          tilio avvocati, Giovanni medico, Roberto patriarca di Antio-  fede”. La sua prima uscita pubblica co-
          chia. Caterina, cugina dell’Arcivescovo, collaborò con Barba-  me arcivescovo, è la visita in ospedale,
          ra Micarelli nella fondazione dell’Istituto delle Suore France-  il 30 agosto 1881. Ne rimane soddisfat-
          scane Missionarie di Gesù Bambino.                            to  e  con  fare  umanitario,  dona  cento
          Il futuro Arcivescovo frequenta con profitto gli studi letterari
          nel reale collegio d’Abruzzo dei Gesuiti e gli studi teologici   lire ai malati poveri. La Gazzetta loda il
          nel  seminario,  dimostrando  precoce  vocazione.  Il  20  set-  presule  che  fa  il  “prete”  e  non  si  inte-
          tembre fu ordinato suddiacono e l’11 marzo 1854 fu ordina     ressa di politica. In seguito è presente
          to sacerdote dal Vescovo Luigi Filippi. Il 14 settembre 1858   alla premiazione degli alunni meritevoli
          fu nominato economo e curato della chiesa cittadina di S.     del ginnasio del e del convitto della cit-
          Francesco di Paola di cui sarà nominato arciprete con bolla
          del 17 aprile 1859 dietro interessamento del cavaliere Cesa-  tà;  inoltre  inaugura  l  tratto  ferroviario
          re Rivera, appartenente a una delle più note famiglie patri-  Aquila  –  Rieti  –  Terni.  Partecipa  al  VI
          zie cattoliche della città. Con bolla del 16 novembre 1869 è   congresso cattolico a Napoli in cui pro-
          trasferito  in  cattedrale  e  il  28  aprile  dell’anno  successivo,   nuncia  un  importante  discorso  sulla
          canonico  parroco  della  stessa.  Intanto  acquistava  fama  in   “Restaurazione della famiglia cristiana.”
          tutta  Italia  per  le  sue  doti  oratorie,  partecipa  a  due  con-  Tiene  l’importante  discorso  “Fede  e  ci-
          gressi cattolici (Venezia 1874 e Firenze 1875) e nel 1879,
          durante il concistoro del 12 maggio, è preconizzato Vescovo   viltà”  a  Capestrano,  in  occasione  del
          di Conversano, provincia di Bari; riceve infatti la consacra-  quinto  centenario  della  nascita  di  S.
          zione  nella  chiesa  della  Concezione  a  Roma,  il  22  maggio   Giovanni da Capestrano e nel 1886, an-
          dello  stesso  anno.  Anche  in  Puglia  è  subito  accolto  e ben   no  del  giubileo  straordinario,  grazie
          voluto dal popolo e dal clero, apprezzate le sue doti oratorie   all’udienza  privata  con  il  papa,      il  19
          e pastorali. Come già sopra detto, alla morte di Mons. Luigi
          Filippi, Papa  Leone XIII lo chiama nominandolo successore    dicembre chiede e ottiene la proroga di
          e Arcivescovo aquilano nel concistoro del 13 maggio 1881.     altri due mesi di tale evento per la dio-
          Egli entra in città domenica 21 agosto 1881, nel pomerig-     cesi aquilana. Questi e tanti altri eventi
          gio, passando per Porta Napoli, accompagnato dal clero e      lo  rendono  pubblicamente  noto  negli
          dalle autorità, processionalmente tra la folla, giunge al Duo-  ambienti cattolici e non, come l’oratore
          mo. Così lo descrive la Gazzetta di Aquila, uno dei quotidia-
          ni di linea socialista moderata più letti al tempo in città, ri-  dei  centenari,  dei  congressi  e  dei  di-
          portando la sua nomina come terza notizia: “...uomo di illi   scorsi funebri.
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